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Montefalcone Appennino (FM)

Distanza: 8,7km – circa 15 min

Storia

Il paese è un insieme coordinato di edifici in cotto ed in pietra, che si affacciano su vie tortuose, anguste e silenti che regalano scorci sempre vari ed ampie visioni sui Sibillini, sulla valle dell’Aso, sulle colline plioceniche del Piceno. Si estende su un crinale roccioso su alte rupi calcaree, in una delle posizioni più ardite delle Marche. Fu possesso feudale dell’abbazia di Farfa e quindi dei Farfensi di Santa Vittoria in Mantenano.
Libero comune dal 1214, ha sempre fieramente difeso la propria autonomia. Chiese interessanti sono quelle di San Pietro, con richiami gotici sulla facciata e romanici nell’architettura del campanile, San Michele del sec.XIX e la cappella dei Principi Orsini, dedicata a S.Antonio da Padova.
Da visitare sono anche il ricco Museo Comunale dei Fossili e dei Minerali, a palazzo Felici, la chiesetta delle “Scalette” e, a Luogo di Sasso, il convento francescano, dove la tradizione vuole abbia sostato lo stesso San Francesco.
II ritrovamento in località “Colle Luccio” di materiale laterizio e piccoli oggetti di culto pagano testimonia che sin dal periodo romano Montefalcone era abitato. Le prime notizie scritte sono contenute in un documento del “Circum Farfense” risalente al 930 nel quale si legge: “… l’Abate Ratfredo ricomprò di nuovo Curtem Montis Falconis, la quale rende un gran vantaggio…”. Montefalcone dunque fu anch’esso compreso nei territori appartenenti al feudo farfense della vicina S. Vittoria in Matenano. Grazie alle concessioni dei farfensi, Montefalcone divenne ben presto centro molto importante per il presidiato Farfense; ai monaci si deve infatti la costruzione di un fortilizio, l’istituzione di una scuola per i chierici e l’importante decisione, da parte dell’Abate Matteo, di conferire la Libertà Comunale nel 1214. Ma come tutti i “liberi comuni” del medioevo non ebbe vita facile. Importante centro strategico, venne infatti conteso tra lo Stato Fermano e quello Ascolano e pertanto fu scenario di guerre e distruzioni. Nel 1239 si sottomise a Re Enzo; nel 1257 i fermani, con il permesso del Re Manfredi, occuparono il castello.Nel secolo successivo venne assediato da Galeotto Malatesta (1351); nel 1355 Montefalcone giurò fedeltà al Cardinale Albornoz e, due anni più tardi, stipulò una “Conventiones” con Fermo; nel secolo XV era sotto il dominio della famiglia Orsini, nel 1572 venne concesso alla Diocesi di Fermo. Durante il triennio giacobino Montefalcone fu inserito nel Dipartimento del Tronto con capoluogo Fermo; dal 1800 al 1808 entrò a far parte della Delegazione Apostolica di Macerata; dal 1808 al 1815 ritornò a far parte del Dipartimepto del Tronto, Distretto di Fermo con Capoluogo Sarnano. Solo nel 1860, dopo l’Unità d’Italia, ritornò alla provincia di Ascoli. Negli anni 1922-24 soggiornò a Montefalcone Appennino il pittore Osvaldo Licini, il quale vi produsse alcune delle sue opere che in seguito lo avrebbero reso famoso.
(Nella foto: Rocca e Torre quadrangolare).

Il Traforo del Valico delle Scalelle

All’uscita dal centro abitato di Montefalcone Appannino nella direzione verso Comunanza si è obbligati a transitare in una Galleria scavata nella roccia: si tratta del Traforo dei Valico delle Scalelle. Un’opera realizzata interamente “a punta di scalpello” negli anni che vanno dal 1832 al 1837. Fiore all’occhiello del più ampio progetto realizzato dall’allora provincia fermana: la strada “Appennina”, che dall’odierna Piane di Falerone arriva fino a Comunanza. Promotore dell’opera, quasi unica nel suo genere, se si esclude il Traforo del Furlo, è stato il Cavaliere Gregoriano Antonio Felici, Consigliere Provinciale e Gonfaloniere del Comune di Montefalcone. La realizzazione è opera della Ditta del sig. Vincenzo Mercuri. II Traforo ha la lunghezza di metri 47, ha un’altezza di metri 6 ed una larghezza di metri 6,50.

Natura

Visitare Montefalcone Appennino significa ammirare l’ampia bellezza di un panorama veramente straordinario (dalla Maiella e Gran Sasso al Monte Catria, dai Monti Sibillini al Mare Adriatico) e una natura meritevole della più alta considerazione per la presenza di boschi stupendi in tutte le stagioni e corsi d’acqua dove si rincorrono cascate e laghetti da favola. In questo territorio, già Area Floristica Protetta della Regione Marche, è stata di recente istituita dalla Comunità Europea un’Area di Importanza Comunitaria. L’alta rupe sulla quale poggia il paese, si impone all’attenzione di chiunque per il suo aspetto spettacolare e anche per l’abbondanza dei fossili pliocenici in essa contenuti. Il bosco è abbastanza esteso, infatti occupa l’intera sommità del Monte (904 m.) e si estende, seguendo il corso di numerosi fossi, fino al fiume Tenna. Si tratta dunque di un monte non molto alto e il bosco che lo copre si caratterizza per il tipo di vegetazione propria sia del piano collinare che di quello montano. Castagno, Roverella, Cerro, Nocciolo, Carpino bianco e nero ed Aceri, costituiscono i boschi più estesi. Rara è invece la presenza del Faggio. Fra le molte specie che costituiscono il sottobosco, il profumato Caprifoglio, il Pungitopo, l’Erica, il Maggiociondolo ed il Ginepro, sono fra le essenze più comuni. La flora è molto interessante per il numero delle specie presenti e anche perché alcune di queste sono abbastanza rare; un esempio di ciò è rappresentato dall’Aquilegia e dalle trentatré specie di orchidee spontanee trovate nel territorio e di cui si può prendere notizia presso il locale Centro di Educazione Ambientale. Boscaglie di leccio formano infine delle macchie abbarbicate sulle rupi più esposte al sole. Non meno interessante è la fauna. Qui la specie simbolo è senza dubbio il falco Pellegrino, rapace di medie dimensioni che nidifica su strapiombanti rupi di roccia. Il Falco pellegrino non è tuttavia l’unico uccello di interesse protezionistico: il Falco picchiaiolo, il Biancone, il Barbagianni, il Passero solitario, ed altri ancora, nidificano in questo territorio. Tra i mammiferi caprioli, cinghiali, faine, donnole, volpi, tassi ed istrici sono tra i più ricorrenti.

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C.da Bore, 45 - Santa Vittoria in Matenano (FM)
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